La Zuppa di funghi del Ristorante Le Macinaie
uno dei grandi piatti delle cucina Amiatina
Nel libro delle ricette di Romano mitico chef dell’albergo Le Macinaie leggiamo:
Gli ingredienti
- Olio extra vergine di oliva,
- funghi del Monte Amiata,
- peperoncino,
- “scerpollo” Pianta aromatica caratteristica del Monte Amiata che ricorda l’origano.
- “Amore
La ricetta
Fondo con olio extravergine di oliva, aglio, peperonciono,scerpollo, prezzemolo e quel pizzico di sale quanto basta.
Far rosolare il tutto e aggiungere un tocco di pomodoro.
Si aggiunge i funghi, tutte le varietà che offre la stagione. Ognuno di loro infatti porta un sapore in più che dona armonia al tutto. Farli rosolare bene dopo averli aggiustati di sale e pepe.
Aggiugere acqua per terminare la cottura.
A parte preparare crostoni di pane toscano, abbrustoliti, e strusciati con l’aglio.
Adagiare il pane in un piatto e “a mezzare” con i funghi.
Terminare con una spolverata di prezzemolo tritato.
Dimenticavo, l’”Amore” deve essere dosato con attenzione durante tutta la fase di preparazione, altrimenti non riusciamo a raggiungere i risultati eccelsi di Romano.
Bagnare. Si dice di quando si prepara le zuppe.
La storia
Un tempo i nostri vecchi non è che andavano particolamernte matti per i funghi.
È infatti una moda che è nata negli anni ’50, quando i primi turisti hanno iniziato a scoprire la nostra terra.
Certo oggi è una pietanza ambitissima e il proliferare di amanti dei funghi dal punto di vista enogastronomico va di pari passo con quello degli amanti cercatori.
Non è raro in settembre vedere la montagna invasa da miriade di appassionati che “cavugliano” ogni cosa nella ricerca dell’ambito premio.
Cercateli, trovateli, provate a cuocerli, ma poi premiatevi venendo a mangiare la zuppa di Romano.
CONGRESSO DEI PORCINI
Sentiste stanotte gran confusione nel bosco?
Vedeste in cerchio miriadi di lumini?
Eran a congresso i funghi porcini: il dibattito profondo, contrastato, ma infin l’unanimità raggiunta.
Scappiam da questa terra, gridavan tutti; non ci facciam più guardare, perchè anche se finti, ci voglion mangiare.
Ma prima presso il faggio una lapide poniamo in cui sia scritto:
GUAI A TE O CITTADIN MONTANO
CHE NEANCHE AD UN FINTO PORCINO
VOLESTI DAR LA MANO, MA LESTO
MI PORTASTI A FRIGGER NELLA PADELLA
DI ROMANO.
Parola dello Sceriffo, Agosto 1980
Lo Sceriffo è Dottor Betti, che è stato un o dei clienti storici dell’Albergo Le Macinaie, avendo trascorso le proprie vacanze sul Monte Amiata per 25 anni a partire dal 1972.